Il PD ACCOGLIE CALORE CON FREDDEZZA

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26 FEBBRAIO 2012 – Come ai bei tempi delle epurazioni: Mastrogiovanni, Calore e quelli che hanno creduto nella primavera sulmonese hanno ricevuto dal PD dolorosissime pedate nel sedere, con l’invito a lavare i panni in casa e con la contraddizione che, “dovendosi considerare fuori del partito”, non si sa come facciano a lavare i panni nel partito: pur sempre fuori dovranno insaponare e sciacquare e sciorinare. Con l’aggiunta che d’ora in poi non risponderanno neppure: fine delle trasmissioni. Insomma, la risposta alle aperture per un dibattito interno che proponesse un partito meno scialbo e a ricasco del governo Monti solo perchè diverso da Berlusconi è stata all’altezza dei seguaci di Togliatti. A Sulmona si torna indietro di decenni, quando le anime belle si chiedevano se si potesse adottare un comunismo dal volto umano.

Adesso il comunismo non esiste; ma neanche il volto umano.

Insomma un bagno illuministico al PD potevano pure tentarlo: non si pretende che rispondessero a Calore con il volterriano : “Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte perchè tu possa esprimerle”, ma almeno potevano rispondere con il tatto di Jader Jacobelli: “Parlate uno alla volta e non sovrapponete le voci”, piuttosto che questo acciaioso “Chi non è d’accordo vada fuori dai piedi”. Rendono l’atmosfera così tesa che si deve parlare di caduta di stiletto.

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