COME ERA BELLO IL PALAZZO DELLA VOLPE

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Ed ora il Comune lascia degradare scale, cortile e finestre

18 GENNAIO 2011 – Era così furba che quando si avvicinava alla dispensa, nella cucina ricavata sul terrazzo (brutta superfetazione, ma necessitata dall’invalidità della cuoca che non poteva fare le scale dell’alloggio al piano superiore) si muoveva così piano da evitare che il campanellino, appostole dai marchesi al collo proprio per sapere dei suoi tragitti, suonasse rivelando il blitz tra carne e lardo appeso.

Il bell’esemplare di volpe fulva (nella foto del titolo) la faceva da padrona a Palazzo Mazara, perchè agli animali si può perdonare tutto se sono eleganti e se sanno essere fedeli senza scappare pur lasciati liberi. La volpe dei marchesi stava nell’appartamento di Panfilo Mazara, ma poteva scorazzare in tutto il fabbricato di stile tra il neoclassico e il barocco. Si divertiva anche con un comunissimo cane, che trattava con molta supponenza, perché sprovvisto del suo ascendente sui padroni. Balzava dappertutto, anche sui tetti. Adesso il suo senso estetico avrebbe qualche disagio a vedere come il palazzo, dopo lo sfolgorante restauro degli anni Ottanta, viene lasciato dal Comune, proprietario al 90%. Per impedire l’accesso ai piccioni è stata apposta una rete che sembra una di quelle dei pescatori stese alla meglio al sole (e i piccioni entrano quando vogliono).

Le grondaie di stagno si bucano e per anni gocciolano fino a portarsi via gli intonaci dei cornicioni; se una rottura di tubo lascia uscire acqua per tre o quattro anni da un bagno ad una scalinata si lascia ritinteggiare la scalinata con spese di decine di migliaia di euro e poi si ripara la perdita, di modo che la scalinata si inonda di nuovo e, tra terrine e decorazioni, andranno rispesi euro a decine di migliaia, insieme alle altre decine di spese di tribunale.

Il cortile, ricco di archi ed eleganze tra il Settecento e l’Ottocento, è un magazzino per i cartelli stradali e un parcheggio per le auto dei Vigili Urbani o di qualche dipendente comunale. La fontana pensile, al primo piano nella larga terrazza che fu serra per pregiate piante, non funziona da un paio di decenni; un alloggio per la servitù, incantevole garconnière “a un passo dal cielo blu” è location per film di uccellacci.

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