PERSONAGGI CHE NON CERCANO UN AUTORE

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SANNO BENE QUELLO CHE FANNO SINDACA E FINTI OPPOSITORI

19 MARZO 2019 – La sindaca cambia gli assessori come camicie; e soprattutto cambia collocazione ideologica come se fosse una lista dei civici di Mario Monti a livello nazionale o di Giulio Borrelli a livello regionale. Ieri sosteneva D’Alfonso con il Pd; oggi sostiene Marsilio contro il Pd.

Se il suo assessore non viene confermato alla Regione, cambia gli assessori al Comune. Sembrerebbe che dica: “Così imparano a non far eleggere Gerosolimo”. La danno sempre per prossima a tornare al suo lavoro, ma ha una capacità di far tornare al loro lavoro quelli che l’hanno sostenuta. E’ abile a trovare facce e profili di persone che non hanno una storia per sistemarli in giunta; così, quando li silura, per il cronista è difficile ricordarsi pure il loro nome e soprattutto il loro ruolo.

Non raggiungerà mai i vertici di Giuseppe Ranalli che ha fatto e tolto in un giorno l’assessore Raffaele Giannantonio senza dargli la possibilità neppure di aggiustarsi il capello; ma sta sulla buona strada e soprattutto lavora sui grossi numeri. Saranno stati più di dieci gli assessori che ha rimosso senza un perché. Come li aveva designati; senza un perché, se non quello di poter loro dire, in sostanza: “Non vali una cicca, quindi non fare tante storie quando sentirai un calcio nel sedere”. Sembra quasi abituarsi all’idea che tutti siano stati eletti con i voti suoi; ma di andare a elezioni anticipate non pensa neppure un po’ perché evidentemente il lavoro che faceva prima non le piaceva e i voti suoi non sono abbastanza per sperare anche di fare solo il consigliere comunale. Come capita a tutti quelli che osano oltre ogni ragionevolezza, ha trovato inaspettati imprevisti ai quali aggrapparsi: primo tra i quali il sostegno del Partito Democratico, cioè di chi le doveva fare l’opposizione.

E l’improvviso silenzio di un’altra consigliera che attendibilmente avrebbe dovuto giocare il ruolo di opposizione, l’avv. Elisabetta Bianchi, rimasta muta in concomitanza della pubblicazione di un manifesto degli oppositori. Il Pd, prima che comincerà ad esaminare l’ipotesi del commissariamento di un circolo che ha tradito gli elettori, avrà lasciato passare questa consiliatura e quella successiva. Poi passerà al commissariamento: di un partito che nel frattempo avrà cambiato pure nome. L’avv. Bianchi, prima di decidere le dimissioni insieme a Di Masci & C, ha lasciato trascorrere il termine ultimo perché si potesse ri-votare a maggio e prima di firmare un manifesto di chiara critica deve sincerarsi che l’attuale presidente del Consiglio comunale rimanga al suo posto, perché in caso contrario è prontissima lei ad occuparlo.

Questo è il panorama di un Consiglio che rappresenta poco più del 15% degli elettori ed ha un valido motivo per non sciogliersi.

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